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| Titolo: Il buono, il brutto, il cattivo Regia: Sergio Leone Sceneggiatura: Age & Scarpelli, Luciano Vincenzoni, Sergio Leone Fotografia: Tonino Delli Colli Interpreti: Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Eli Wallach, Luigi Pistilli, Rada Rassimov, Enzio Petito, Claudio Scarchilli, John Bartha, Livio Lorenzon, Antonio Casale, Antonio Casas, Sandro Scarchilli, Angelo Novi, Aldo Sambrell, Al Mulock, Sergio Mendizabal, Mario Brega, Aldo Giuffré Nazionalità: Italia - Spagna, 1966 Durata: 1h. 41'Trama/Sinossi: Sentenza' è un killer a pagamento che viene per caso a sapere di una cassa di dollari sottratta all'esercito nordista. Si mette allora alla ricerca dell'unico uomo che sa dov'è nascosta la cassa, ma sulle stesse tracce si mettono anche il bandito messicano Tuco e un pistolero conosciuto semplicemente come 'Biondo'. I due sono soci in affari pur non andando molto d'accordo, ma quando scoprono ognuno metà della località in cui si trova la cassa di dollari si trovano costretti a collaborare davvero. Nel frattempo, Sentenza si ritrova i due tra i piedi e decide di farli fuori, non prima però di essersi fatto dire dove si trova la cassa... Terza parte della 'trilogia del dollaro' di Sergio Leone, è il migliore dei tre. Se "Per un pugno di dollari" era incentrato sul personaggio dello straniero senza nome (Eastwood) e "Per qualche dollaro in più" lo era sul colonnello Mortimer (Van Cleef), questo terzo capitolo gira intorno al personaggio di Tuco, "il brutto", che Eli Wallach interpreta con divertita convinzione. Il film nel suo complesso è decisamente più divertente dei due precedenti, soprattutto nelle scene che vedono in azione la coppia Eastwood-Wallach, ma la sceneggiatura inserisce la vicenda all'interno della Guerra di Secessione, dando così a tutto il film un respiro epico che la sua realizzazione riesce ad esaltare. Ne "Il buono, il brutto, il cattivo", lo spazio sembra appartenere ad un universo a sé, quasi ci si trovasse all'interno di un tesseract fantascientifico in cui il tempo e lo spazio collassano per dar vita ad una figura a quattro dimensioni. In questo film ci vuole un quarto d'ora per attraversare una strada larga cinque metri, l'interno di una qualsiasi costruzione è vasto almeno il doppio di quanto sembri dall'esterno, personaggi lontani decine di metri osservano i battiti di ciglia di chi sta loro di fronte... Tutto questo finisce per aumentare la levatura dei personaggi, che per quanto siano tre 'piccoli' assassini, ai nostri occhi finiscono per sembrare larger-than-life. E con una struttura narrativa complessa ma ben articolata, Leone ci regala uno dei suoi film migliori, che finirà per essere il punto di svolta delle tematiche del suo cinema. (cinefile.it)
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